Ho un vecchio zaino anni ’50-’60, trovato da un antiquario, la marca è Millet, il modello è “le Sherpa” e venne disegnato per Walter Bonatti, il noto alpinista esploratore.
E’ uno zaino bello, grezzo e semplice, ben fatto. Dà l’idea di resistenza, non ha nulla di superfluo, i gancetti per i lacci sono furbi, perché sono disegnati per potersi chiudere con una sola mano, grazie a dei dentelli metallici. Una fascia consente poi di tendere il fondo dello zaino e incurvarlo per staccarlo dalla schiena e lasciarla respirare.
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Non sono un esperto di zaini, ma i dettagli e l’etichetta che rimanda ad un personaggio come Walter Bonatti, mi fanno capire che è un bell’oggetto.
Nonostante ciò muoio dalla voglia di costruire un wearable e quindi – con molto rispetto – decido di modificarlo.
Voglio aggiungergli delle luci di posizione per quando vado in bici la sera. E vorrei controllare coi movimenti della schiena anche due segnalatori di svolta, mi piacerebbe cioè che inclinando le spalle a sinistra e a destra si accenda la freccia corrispondente per la svolta.
Nella tasca inferiore dello zaino ho quindi inserito un Arduino Nano, alimentato da un comune powerbank.
Led per tessuti
Dopo aver provato inutilmente a costruire dei porta led da innestare nella tasca bassa dello zaino, ho ripiegato sui comodissimi led Lilypad, che possono essere cuciti e collegati usando il filo conduttivo. Ciò dimostra che che provare a risolvere un problema da zero certe volte è proprio inutile quando ci sono già degli ottimi prodotti in commercio.
Ago e filo e cucire il circuito. Niente saldatore a questo giro.
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Il circuito è semplice, un pin per ogni led, l’alimentazione delle luci direttamente dai led. Per limitare il flusso di corrente dai pin della scheda ho utilizzato la tecnica detta Persistence Of Vision, in pratica si accendono e si spengono i led più velocemente di quanto possa percepire l’occhio umano, così si accende un led alla volta ma sembrano accesi tutti insieme.
Questa tecnica è utile quando si ha a che fare con molti led perché le schede come Arduino hanno dei limiti per la corrente che può essere presa dai singoli pin e un limite totale per la corrente che può essere presa da tutti i pin insieme.
La scheda Arduino Nano è cucita all’interno della tasca inferiore dello zaino, dove è riposto anche il powerbank. Il filo conduttivo è legato a delle asole che ho fatto con dei ponticelli semi rigidi e queste asole sono saldate alla scheda:
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Interruttore cerniera, zipper switch
Col filo conduttivo si possono inventare interruttori basati sui parti di vestiti, oppure tramite bottoni o cerniere. In particolare, essendo la cerniera della tasca inferiore metallica ho pensato che potesse fungere da interruttore: chiudendo la cerniera, la zipper che scorre lungo i denti può chiudere due file cuciti vicino ai denti della cerniera. Ho quindi interrotto il filo positivo dell’alimentazione con il filo conduttivo l’ho portato nei pressi dei denti di un lato a fine corsa della cerniera, e l’altro capo del filo positivo tagliato l’ho collegato ai denti dell’altro lato a fine corsa della cerniera.
Quando la cerniera scorre in fondo tocca entrambi i fili conduttivi e chiude il circuito.
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Questo meccanismo è stato usato in modo simile in un tutorial di adafruit per leggere se uno a tirato su o giù la zip, ma non ho trovato nessuno che l’ha usato per accendere il circuito.
Il risultato è gradevole:
Prossimi passi:
- dotarlo di due led gialli da posizionare ai lati dei led rossi e collegare ad altri due pin
- collegare un modulo accelerometro/giroscopio per comandare i led gialli come frecce in base all’inclinazione della schiena